6.3.06

il drago e il giovane guru

ci siamo lasciati un paio di settimane fa con il mio cruccio per il buco di potenza che -intorno ai 4.000 g/m- ammosciava luna piena e con la lunga ricerca della causa che ha impegnato il mecca non ufficiale.

questo mecca è, a detta di alcuni, un vero drago.

nella tana del drago brucano -allo stato brado- alcune kappe e decinaia di mukke, di ogni età e in ogni stadio metamorfico, ci sono incroci e innesti (per i quali pare il drago sia famoso), alcune bestie con le frattaglie sparse altre in consegna.
naturalmente la tana è sotto il livello stradale (che tana sarebbe, sennò), buia e opportunamente sporca, di quello sporco nero e bello che puzza di grasso e di olio, con un sentore di benza e un leggero retrogusto di gomma bruciata.
credo che la tana del drago sia l'officina dell'immaginario collettivo, sicuramente è quella dei miei ricordi di infanzia.

il drago, a quel che ho visto io, non è che abbia una grande potenza di fuoco, io l'ho trovato molto romano (non so se lo sia realmente), è simpatico e pecione.

"mannò, sta' tranquillo, mo' lo trovamo da che dipende..."
"no, non l'amo trovato, sarà 'n'antra cosa, vabbè, mo' vedemo..."
"no, non era quello, ora smontamo quellartro..."
"ahò, hai visto?! che t'ho detto che era quellartro, si, tranquillo, mo' lo trovamo usato..."
"no, non l'amo trovato usato, e novo costa 1.250 euro"

alt!
basta così, qui non si tratta solo di accanimento terapeutico (che già basterebbe) ma anche di 1.250 euro.

lancio un appello su qde alla ricerca del guru, che fa alcune domande (è catalitica? è una tosse grassa o secca? il cognome dl primo propietari ha più o meno di sette lettere?).
io gli rispondo e lui tace.

sono convinto che su questa base abbia consultato l'oracolo e, alla prospettiva di future terribili sciagure, preferisca il silenzio.

lo chiamo al telefono e mi da un appuntamento.
80 km sotto una pioggia torrenziale: quasi un rito di iniziazione per arrivare all'eremo del guru.

naturalmente, come ogni eremo, è sopra il livello stradale, è luminoso (ha un fronte di una 15-ina di metri tutto a vetri), ed è innaturalmente pulito e ordinato, un po' mi vergogno a entrarci con luna piena che gronda, non vorrei bagnare il tappeto persiano.
dentro vedo 3 persone vestite da meccanici, una ha dei guanti di cotone bianco e sta lucidando il cupolino di un boxerone con la concentrazione e la meticolosità di un fabbro giapponese che affila una spada, gli altri due -a una certa distanza- lo osservano in silenzio.

alle 11:00 entro, mi presento e chiedo del guru, ridacchiano sommessamente e il fabbro giapponese manda uno degli osservatori a chiamare [nome vero] che arriva , appoggia un chip su un ripiano si presenta e non sembra felice del mio outing sul suo nick.
non sembra anche altre cose.
è vestito come un bancario in pausa pranzo, con giacca beige sopra il maglione, pantaloni e scarpe da "civile": non sembra un mecca.
è giovanissimo e ha la faccia da bravo ragazzo: non sembra un guru.
ovviamente l'eremo del guru non sembra un'officina: le mucche sono in fila sull'attenti, sono tutte lucide, linde e pinte, quelle (pochissime) con la pancia aperta si tengono compostamente le budella con dei kleenex incredibilmente immacolati (la prossima volta ci faccio le foto che sennò non mi credete).

il guru non sembra neanche in grado di caricarsi la mia moto ma, evidentemente le apparenze ingannano sin dall'inizio, mette la mia moto dentro, apre un rack di vetro che contiene un computer, tira fuori due puntali e inizia a fare il checkup a luna piena.
parla poco il guru, anzi, tutti parlano poco nell'eremo.
dal checkup non risulta nulla di anormale, cosa che invece risulta evidente all'orecchio quando si da gas con la moto sul cavalletto, il guru chiama il "capo" (toh, il fabbro giapponese...) gli spiega sottovoce i sintomi, le probabili cause e la terapia proposta, il capo concorda ma ormai è ora di pranzo decidono di posticipare l'operazione al pomeriggio e mi segnalano un posto dove posso mangiare qualcosa.
alla riapertura il guru sostituisce il processore della centralina (non ho capito se era quello che aveva in mano quando si è presentato) e si assenta brevemente sostituito, nella verifica dei risultati, dal capo che dopo aver ravanato il potenziometro della co sentenzia che la situazione è sì migliorata ma non abbastanza, sceglie un cacciavite dal carrello, prende una torcia tascabile, con un cenno dice a uno degli osservatori di seguirlo e se ne va pure lui.
nel frattempo anche l'altro osservatore era sparito e rimango solo in un'officina che sembra il salotto gigante di un collezionista (molto ricco) di bmw, e vengo preso da una specie di sindrome di coolidge per le moto.

dopo qualche minuto torna il capo con una centralina in mano, e la sostituisce alla mia.

mette in moto, accelera e...

...non c'è piu' il buco!

io esulto, voglio mettermi a ballare e lui, il fabbro giapponese non fa neanche mezzo sorriso, cerco con lo sguardo una conferma del fatto che tutto è risolto e lui mi trasmette telepaticamete "sì, il buco non c'è più, ma non abbiamo terminato, adesso bisogna affinare..." scegli un cacciavite dal carrello e torna a ravanare il potenziometro della co.
intanto è tornato il guru che, messo al corrente dello stato delle operazioni, approva.

alle 16:30 la mia moto è riparata, rimontata, girata verso la strada e avviata (e ho già pagato e mi sono anche regalato una t-shirt "bmw motorrad").
considerando che dalle 13:30 alle 15:00 l'officina era chiusa per pausa pranzo, tutto è durato 4 ore, cioè in 4 ore il guru e hattori hanzo hanno fatto quello che il drago non è riuscito a fare in 3 settimane.
se aggiungiamo che (inclusa la t-shirt) ho speso meno di 1/5 di quello che avrei dovuto dare al drago... beh ognuno tiri le sue conclusioni.

le mie sono che adesso ho un fornitore privilegiato di beni e servizi che -ahimè- sta a 80 km da casa, ma che questo è un dazio irrilevante in rapporto al prezzo e alla qualità del servizio.

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