24.8.06

23.8 puno-la paz [308-4147]

al mattino visita alle isole degli uros, circa 3000 indios aymara che vivono su delle piattaforme autocostruite e galleggianti.
ogni isola ha il suo presidente e un numero variabile di famiglie (quella che ho visitato erano 9 famiglie per una cinquantina di persone).

le isole sono fatte su una base di radici galleggianti che "importano" da una 15-ina di km piu' a nord e, su queste, mettono

uno strato di quasi un metro di totoras, una canna che cresce nel lago e con cui fanno di tutto: la mangiano, la intrecciano (per farci le barche o l'artigianato), ci fanno materassi e quant'altro. l'ho assaggiata, non sa di nulla ma dicono abbia molto iodio.

riprese le moto costeggiamo il titicaca verso sud, arriviamo alla frontiera con la bolivia che passiamo senza problemi.
nella borsa sinistra ho un paio di etti di foglie di coca, ma dubito che possano controllare l'introduzione della coca in bolivia.
mi viene in mente marrakesh express.

all'inizio le strade boliviane sono abbastanza schifide, poi -su un tratto tutte curve- becchiamo un pezzo (10 km?) di asfalto appena rifatto, perfetto, a sinistra il titicaca, oltre il lago le montagne dell'altopiano e sullo sfondo le cime innevate... un'orgasmo motociclistico.

arriviamo al estrecho de tiquina dove attraversiamo il lago con le moto su delle chiatte, poi -con il lago a destra- scendiamo verso la paz.

arriviamo verso le 20:00 (qui abbiamo un fuso in meno), un freddo terribile, un caos infernale in citta'.

ceniamo in una peña folklorica (avrei evitato volentieri, non mi appassionano ne' la musica ne' le ballerine boliviane) e poi a nanna.

giorno successivo

Nessun commento: