5.5.07

la processione dei serpari a cocullo

erano trent'anni che volevo andarci, ma dato che si svolge di giovedì (il primo giovedì di maggio) non ci ero mai riuscito.

quest'anno sì, un giorno di ferie per vedere la processione di san domenico.

meno di 140 km di autostrada da roma, usciamo a cocullo e ci dirigiamo verso il paese, i carabinieri hanno transennato la strada ma con le moto ci fanno passare, al secondo blocco no, ci indicano dove parcheggiare e ci facciamo un chilometro in salita costeggiando un chilometro di baracchini di ambulanti che vendono porchetta, salsicce, cineserie, africanerie made in napoli, porchetta, formaggi, porchetta...

arriviamo davanti alla chiesa della madonna delle grazie dove risuona una piccola campana che vediamo viene azionata da una catenella tirata dai fedeli con i denti... già, san domenico abate protegge contro il mal di denti e il morso delle vipere (anche contro le stomatiti?).

ci appostiamo per incrociare la processione, che a seguirla non potremmo far le foto, e dopo poco arriva.

prima la banda, poi la statua del santo avvolta da cervoni (elaphe quatuorlineata), nella sinistra porta un ferro di cavallo (anzi di mula che pare essere l'origine del talismano), e ai suoi piedi un putto altrettanto ricoperto di serpenti.












appresso alla statua la processione viene guidata da zampognari che arrivano da atìna, un paese vicino a cassino, poi due ragazze in costume (pare l'unico ruolo rituale delle donne nella festa) che portano dei ciambelloni dedicati ai portatori del santo.











poi le confraternite con i loro gonfaloni (una mezza dozzina, non di più) e il clero, tre preti vestiti di bianco, uno mi pare avesse in mano il reliquiario di san domenico con il suo molare.

e poi la gente, i locali con i loro serpenti (per lo più quatuorlineate, ma anche alcune longissime, e qualche biacco melanotico).










e tanti, tanti, ma tanti turisti.

la cosa che mi è più piaciuta (serpenti a parte) è che cocullo non vive di souvenir, è un vero rito religioso senza il consumismo e il lucro al contorno che caratterizza ogni altra manifestazione popolare o pseudo tale.

molto bello, spero di riuscire a tornarci uno dei prossimi primi giovedì di maggio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che boccata d'aria fresca (e non fritta) leggerti! Hai il raro dono della semplicità senza essere banale. Ora che ti ho scoperto inizierò a leggere i tuoi post all'incontrario! Proprio una equilibrio...
Ciao Sardina

Cocullese ha detto...

Si comunica che il consiglio comunale del 26 novembre 2011, ha deliberato che la festa di SAN DOMENICO ABATE patrono di Cocullo,dal 2012 verrà spostata dal primo giovedi di maggio al PRIMO MAGGIO.
Questo in seguito all'art. 1, comma 24, del d.l. 138/2011, convertito dalla legge n. 148/2011.