non aprite quella bocca

ho fatto una settimana di vacanze in campagna, nella magnifica umbria, e non ho potuto evitare alcuni sprazzi delle onnipresenti olimpiadi.

sono rimasto stupefatto dalla richiesta degli atleti di non tassare i premi olimpici.

non ho capito perchè, qual è la giustificazione di un tale schiaffo al popolino che le tasse, sul proprio quotidiano sudore, le deve pagare?

i premi sono reputati troppo bassi, nonostante siano i più alti al mondo?
allora si alzino i premi, li si raddoppi, triplichi o quintuplichi, ma le tasse si devono pagare.
non sono forse loro, i campioni, a dover essere l'esempio?
altrimenti che esempio sono?

transeat, con la classe politica che ci ritroviamo, esempio per esempio, non si può -realisticamente- pretendere altro.

un'altra perla: la trimedagliata aurea valentina vezzali.

io capisco che una ragazzotta, al suo esordio olimpico, con una gran botta di culo possa vincere la medaglia d'oro(1) e possa, al contempo, non saper che diavolo dire davanti alle telecamere, alla mamma, il papà, il fidanzato, il presidente napolitano in diretta sms e l'italia intera...

ma se una ha vinto la medaglia d'oro due olimpiadi fa, poi l'ha rivinta in quella passata e arriva a pechino da favorita, beh, cinque-minuti-cinque per pensare a che cazzo dire se vince li deve trovare, non li hai trovati i cinque-minuti-cinque? allora taci.

no, la vezzali non tace e tira fuori la citazione colta: mi viene in mente una canzone di eros ramazzotti che dice...

mi hanno dovuto fare la manovra di heimlich, chè mi stavo strozzando con le patatine.

l'ho voluta riascoltare la vezzali che cita ramazzotti e poi ancora -mentre l'incensavano nello stand italiano- lei non mi ha tradito, ha fatto un salto di qualità e ha aggiunto: come dice rocky balboa...

fateli tacere.
sono degli sportivi e non degli intellettuali, che gareggino dunque, che gareggino e stiano zitti.




(1) il mio pensiero va alla judoka giulia quintavalle, che ha vinto sia la semifinale sia la finale senza tirare una tecnica.