15.1.09

antivocalismo francese

qualcuno pensa che io debba imparare il francese, e questo lo penso anch'io.
qualcuno crede anche che io possa impararlo... ecco, questo no, io non lo credo proprio.

i francesi scrivono una marea di lettere che non si pronunciano, specie in fondo alle parole (intere foreste abbattute e laghi di inchiostro per lettere mute), ma la cosa più impattante è il pessimo rapporto che hanno con le vocali, se scrivono una "e" probabilmente si pronuncia "a", oppure no, può darsi che non si pronunci affatto, e lo stesso con tutte le altre vocali.

per ora il più bel esempio che ho tovato è la parola OIE (oca), ha tre vocali... e si pronunciano le altre due!

oie si pronuncia ua, secondo voi è normale?

10 commenti:

Rosa ha detto...

Beh, quanto a corrispondenza tra pronuncia e ortografia l'inglese è ancora peggio, non esistono regole. Anche se il dettato francese è in effetti impossibile, soprattutto per via di quei (cazzo di) accenti, inoltre per pronunciare il francese bisogna avere una muscolatura facciale allenata. Credo che il francese abbia proprietà rassodanti, in effetti.

Anonimo ha detto...

Le fantôme d'un langage...
La relation à la langue française est amoureuse.
Bene è importante riconoscere i propri limiti. Ma i limiti si possono superare...è sempre una questione d'amore...L'amour métis.L'amore per il francese si pratica, conscentemente o no, la costruzione mentale, di questa profonda credenza, di questo artificio appassionante, che accompagna la presa del potere di ogni forma di linguaggio umano. Il francese è la risultante di un dinamismo storico che ha trasformato una foresta di dialetti in un architettura che li cinge. Sociale, politico e poetico.
In effetti le lettere che non si pronunciano sono "mute".Per quanto riguarda la "normalità", bisognerebbe allora indagare sul concetto di "normalità". Resta il fatto che purtroppo la lingua francese è in declino. Il franglais e gli sms inquietanti ma non riluttanti fanno parte di questo processo. Al di la di tutto sono risolutamente accanto à Rabelais e a Céline depassando tutte le querelle. Affermo l'amore per il francese e vorrei far presente che il francese "multiple et changeant" è una lingua vivente legata alla storia della Francia. Più si conosce la storia francese più ci è permesso di comprendere la lingua e la sua struttura. e' un viaggio dotto ma divertente e pieno di sorprese. Il francese va "visitato" per quello che è e non per quello
che si pensa dovrebbe essere...comunque buon viaggio ovunque tu vada, o non vada...
Pensavo ai dialetti italiani...
Il caso della lingua italiana è completamente differente, siamo d'accordo. La poetica della lingua italiana,in gran parte grazie a Dante, ha creato letteralmente una lingua italiana per trasmutazione dei parlati toscani...ma questa è un'altra storia.

farlocca farlocchissima ha detto...

l'apprendimento del francese può far bene a molte cose... vuoi mettere ordinare in francese per benino e discutere con il cameriere al ristorante parigino? non so instaurare una discussione su pesce surgelato e/o congelato?

Luca Tassinari ha detto...

No, non è mica normale, la pronuncia francese. A sua parziale discolpa noto che anche l'italiano non è privo di bizzarrie, come il 'ch' usato per rendere la c dura davanti a 'i' e a 'e'. Ben due lettere dove basterebbe una 'k', con conseguente spreco di carta e inchiostro, o di digitazione e banda.

Anonimo ha detto...

ma la lettera k non fa parte dell'alfabeto italiano...che io sappia!
Dire che la pronuncia francese non è normale...vi prego, abbiate pietà! Già fiumi di inchiostro e di carta (sprecata evidentemente) spiegano la "normalità" di una lingua, delle sue origini, della sue evoluzioni, delle sue eccezioni e regole, della sua cultura... Allora lasciamo stare.
grazie

Luca Tassinari ha detto...

marijeu, guarda che la mia era una spassionata difesa della (insensata) pronuncia francese! L'insensatezza, credo, dipende dall'impossibilità di rendere con un sistema alfabetico tutta la gamma fonetica di una lingua parlata. Nelle primissime testimonianze di italiano volgare la 'k' c'era (sao ko kelle terre per kelli fini, ecc.), ma se l'evoluzione linguistica l'ha cassata non ho alcun motivo di rimpiangerla. Dicevo solo che, vista dall'esterno, anche l'ortografia italiana non è esente da "anormalità".

Anonimo ha detto...

Luca, non discuto la tua spassionata difesa ma "l'insensatezza" o la normalità di cui ho già detto sopra. Da profana, quale sono, perchè non sono una linguista, rivengo al famoso metissage...L'"incapacità" nel riprodurre suoni non è un'indice di insensatezza ma un indice di ricchezza di diverse modalità espressive (come dire, una maggiore capacità creativa). Va indagata la ricchezza polifonica e polisemica di una lingua rispetto al metalinguismo che essa puo produrre(un esempio è dato dalla lingua informatica, dove il linguaggio è uniforme e codificato).
a suivre...

Anonimo ha detto...

pensa ai numeri: 90 si scrive come un'equazione (4 x 20) + 10

maus ha detto...

@anonimo: il particolare (che "anormale" pare sia malvisto) modo di numerare dei francesi va a loro merito, secondo me imparano prima a far di conto.

Anonimo ha detto...

il mio commento sarà semplice. come il francese, che certamente non è facile, ma semplice si. perchè coerente. molto più dell'italiano (con le sue c e q...). in francese, anche gli accenti acuti, gravi e circonflessi (spauracchio degli studenti), sono posti con regole chiare. le lettere accentate sono (con un po' di esercizio) facilmente riconoscibili, anche sotto dettatura.
ma come ogni lingua, andrebbe amata per essere appresa. o compresa? ;-) a,