il primo grande litigio con la mia ex-moglie, successe quando lei era ancora la mia futura-moglie (era anche futura-ex-moglie, ma all'epoca non lo sapevo).
io non volevo fare il pranzo di nozze, lei sì.
naturalmente si fece.
la scelta cadde su un ristorante che aveva aperto da poco, troppo grande per i miei gusti ma adatto a far accomodare i miei pochi amici e i miei pochissimi parenti che si potevano permettere una transoceanica e -soprattutto- la folla di parenti fino al quinto grado della sposa (di cui l'80% mai visti prima né dopo).
aveva aperto da poco ma aveva diversi pregi fra cui una meravigliosa vista sulla città dall'alto di monte mario, e uno dei miei due chef preferiti all'epoca: ermenegildo muzzolini.
muzzolini era uno chef importante, aveva portato la pergola del cavalieri hilton a essere uno dei più quotati (e cari) ristoranti romani alla fine degli anni '70.
lasciata la pergola, una decina di anni dopo, aprì questo suo locale in proprio (cosa che dovrebbe essere vietata ai cuochi).
all'appuntamento, con lo chef e il suo sous (nicola rosato?), per la scelta del menù ci presentiamo in quattro: il patriarca per i vini, la sua consorte per addobbi e dolci, io per le portate e la mia futura-(ex-)moglie.
con muzzolini si scambiano un po' di convenevoli e complimenti, poi andiamo al dunque.
parliamo di addobbi, mia madre snocciola una serie di richieste oggetti/posizione, guarda la faccia dei cuochi e dice "lasciate perdere, me ne occupo io".
"ottimo, parliamo di cibo..."
definiamo innanzitutto la struttura del pranzo: aperitivo, antipasti, primi, secondi, torta e ammenniccoli vari; poi il numero e tipo di portate e poi scendiamo nel dettaglio del singolo piatto.
dalla scelta dell'aperitivo e dell'antipasto, o meglio dai loro vini, il patriarca e lo chef iniziano una eno-disquisizione che finisce allo spumante per la torta, ma con delle zone d'ombra che dipendono dai piatti che io sceglierò.
mi guardano.
"tocca a me?"
i miei annuiscono.
guardo muzzolini e con un gran sorriso gli dico "bene, parliamone".
"per quanto riguarda i primi, io pensavo di partire con i tagliolini al limone, poi..."
"NO!"
"scusi?"
"no, i-tagliolini-al-limone-no!"
mio padre mi guarda sorpreso, con le sopracciglia alzate, mia madre curiosa, la f(e)m sapeva dove andavo a parare.
"e perchè, i-tagliolini-al-limone-no?"
"perchè i tagliolini al limone sono una cagata pazzesca, il limone sulla pasta è un accoppiamento forzato dall'ansia di fare qualcosa di nuovo -nel senso più deteriore del termine-, il limone occupa già ottimamente il suo spazio gastronomico, va sull'insalata, nella maionese, sul pesce e nelle torte... sulla pasta no, sulla pasta il limone fa schifo, ecco perchè i-tagliolini-al-limone-no".
lui è serissimo, io gli sorrido di nuovo e aggiungo "allora, con cosa partiamo?"
resta serio e muto per qualche secondo e poi dice:
"i tagliolini al limone... li ho inventati io".
non ricordo come sia riuscito a cavarmela, ma facemmo il pranzo lì e non ci furono i tagliolini al limone.
e mai saprò se mi ha sputato nel piatto.
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6 commenti:
ti ha _sicuramente_ sputato nel piatto.
Si, stanne certo
Guarda che i tagliolini al limone, se fatti come Dio comanda sono una squisitezza.
Quanto al tuo interrogativo penso che abbia fatto molto di peggio che sputarti nel piatto: ci à minto dentro!
brak45
letto. strepitoso! :D
sputo o pipì?
e perchè non maionese di topo???
a.
...Orso Yoghi: leggo solo oggi questo Blog. Si.. li ha inventati lui i tagliolini al limone quando era Chef del Cavalieri Hilton... Spettacolari ma li faceva solo se insistevi... altrimenti diceva.. "no i tagliolini al LIMONE no.." poi provò anche con arancia e mandarino.. Ma se leggete i suoi libri dovreste trovare la ricetta
Si mio nonno ha inventato i tagliolini e ce li fa sempre a natale, sono buonissimi e nn ti ha sputato nel piatto
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