18.8.07

15.8 tallin-varsavia [1068-8245]

i pitura freska cantano dal vivo nel sun deck e vengono ripresi da tutti gli schermi al plasma del bar-discoteca.

una bambina nera dispettosa mi muove le sue dita davanti alla faccia dicendo "io tocco l'aria, a te non ti tocco... io tocco l'aria, a te non ti tocco...", voglio sentire la canzone e -dovunque io mi giri- lei mi si mette davanti, la minaccio di spezzarle le ditine e lei risponde " e perchè? io tocco l'aria, a te non ti tocco..."

qualcuno mi prende per una spalla, "dai, siamo arrivati!" e io mi sveglio, peccato per i pitura freska, ma la bambina nera ha scampato il giro di chiglia.

sleghiamo le moto e scendiamo.

tallin.
per me ha un sapore simile a samarcanda.

alle 2.00 del mattino mi colpisce il numero di cartelli e scritte luminose... è la globalizzazione, baby, cerchiamo e troviamo un albergo, bello, economico e a due passi dal porto.

9 ore più tardi partiamo verso riga.

dopo un po' mi lasciano indietro e devo pure fare benzina... non mi preoccupo, significa che il mio ritorno solitario inizia qui, secondo me è stata un'idea di mauro.
lo ringrazio mentalmente e decido che sì: ho 3000 km da fare in 3 giorni.


estonia, lettonia e lituania.

mi fermo solo per fare benzina, non mangio chè altrimenti mi viene sonno.

ho delle strane sensazioni, un costante senso di deja vu, dovrei fare una regressione... chissà che non sia stato un cavaliere baltico in una vita precedente... non so neanche se sono mai esistiti i cavalieri baltici, pescatori di merluzzi sì, cavalieri non so, devo chiederlo a melodia.

comunque mi sentivo un cavaliere baltico, galoppando per la pianura, a fianco di un mare coperto da una striscia di foresta.


nel sud della lituania punto kaunas per andare poi verso la polonia.

appena superata kaunas, stavo sui 140 su una provinciale che mi si affianca -sulla sinistra- un motociclista che alza una mano in segno di saluto.

ricambio il saluto e poi lo guardo... errore: prima si guarda, poi si saluta.

ha una bellissima tuta di pelle color carta da zucchero, un casco bianco, una cartuccera e i guanti fichi che usano i poliziotti...
occazzo! ho salutato un poliziotto a 2 volte il limite di velocità.

credo che sul mio viso si sia dipinto un OPS... e faccio segno per domandare se devo accostare, lui dice di no e mi ordina di andare dritto e mantenere l'andatura.

deduco che c'è un posto di blocco più avanti e non mi pare il caso di incocciarlo a 140, lui si spazientisce accelera e mi mostra la sua targa: estonia.

non mi metto a elucubrare sul perchè un poliziotto estone mi dice come devo guidare in lituania, semplicamente rallento.

lui mi si ferma davanti, alza la mentoniera del shoei, e domanda:

vai in polonia?
si.
bene, allora andiamo insieme, dai!

e un poliziotto estone mi tira l'uscita dalla lituania più velocemente di quello che io avrei fatto da solo: anche questo è capo nord.

pochi km prima del confine lui gira verso miriampole, io tiro dritto verso varsavia e lo saluto, questa volta a ragione.




verso le 21.00, a 150 km da varsavia, sono in sosta pipì-nicotina quando un motociclista inchioda alla vista della mia moto (si riconosce, non c'è che dire) e scende: è lui, il poliziotto.

si presenta, si chiama ivar k., è un ex poliziotto che va a un raduno di poliziotti ed ex, la tuta (strafiga) è della polizia finlandese per la quale lui ha fatto dei corsi e mi racconta anche metà della sua vita.

incluso il fatto che di notte non vede bene e che -se non ho problemi- preferirebbe che io tirassi l'ultimo tratto.

restituisco il favore e arriviamo a varsavia, troviamo un albergo (e anche un uccello morto fra il serbatoio e il cilindro della mia moto), fumiamo e mi racconta la seconda metà della sua vita.


ivar k.


intanto i ragazzi mi comunicano che stanno arrivando, prendo una stanza anche per loro e vado a dormire.

oggi ho fatto il mio record personale di percorrenza giornaliera e domani sarà un'altra lunga giornata.

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