nordkapp, è un po´ emozionante esserci, non tanto -o non solo- per il panorama (all´orizzonte si vedono i ghiacciai) ma -soprattutto- per essere arrivati, dopo 9 giorni di moto e 5500 e passa km.
comunque non è difficile, è solo tanto, e ne vale la pena.
ci facciamo un po´di foto, chiacchieriamo con alcuni motociclisti (molti italiani, qualche spagnolo, un francese, un paio di tedeschi) e spediamo le cartoline che -dicono- verranno annullate con il timbro di nordkapp.
e ora si torna verso casa.
ho detto che per entrare nella zona si paga... e si paga anche per uscire, altri 20 €.parrebbe che possedere il punto più a nord d´europa sia un bel business.
iniziamo la discesa.
ci rifacciamo -in senso inverso- gli ultimi 150 km, e ancora renne, poi altri 150 in norvegia per attraversare infine il confine con la finlandia.
appena attravesato cambia, incredibilmente, tutto: le curve diventano rettilinei (con dossi, ma dritti dritti) e cala la nebbia, mista a pioggerella.
naturalmente c´è -anche qui- luce tutta la notte (siamo ancora parecchio sopra al circolo polare), ma è tutto molto spettrale.
c´è odore di ozono e di resinose, e ancora renne.
la prima renna colpisce l´immaginazione, la millesima colpisce i maroni.
sono pericolose, timide, se suoni il clacson scappano... ma non si sa se dalla parte giusta: alcune decidono di attraversare di corsa la strada, davanti alla moto.
arriviamo a mezzanotte di qui (hanno un´ora in più) a inari, troviamo un´albergo e ci spalmiamo senza neanche buttare giù i bagagli dalle moto.
Nessun commento:
Posta un commento